Antonio Sciarretta's Toponymy |
Per la lista che segue ho utilizzato "La popolazione del Regno di Napoli a metà Quattrocento" di G. Da Molin.
Il periodo in questione è documentato dalle numerazioni dei fuochi. Ferdinando III (1504-1516) decise di avere un censimento ogni 15 anni, scandenza che non fu non rispettata. Si ebbero due numerazioni a distanza ravvicinata nel 1510 e nel 1518 di cui non ho trovato traccia, e poi altre sei nel 1532, 1545, 1561, 1595, 1648 e 1669. I dati delle ultime quattro sono parzialmente riportati da Giustiniani (vedi periodo seguente). La numerazione del 1561 venne pubblicato da Scipione Mazzella, quella del 1595 da E. Bacco (Nova e perfettissima descrittione del Regno di Napoli diviso in dodici Provincie, Napoli 1629), con l'indicazione della numerazione precedente desunta dal Mazzella, quella del 1669 da A. G. Summonte (Historia della Città e Regno di Napoli, Napoli 1750). La numerazione del 1669 fu l'ultima del periodo spagnolo; la successiva venne realizzata nel 1732 durante il breve periodo austriaco (1714-1734). Nel 1737 una nuova numerazione venne realizzata sotto Carlo III di Borbone, prima della sua riforma fiscale (vedi capitolo seguente).
La situazione che presento di seguito fa riferimento al 1669. Ho considerato come dotate di autonomia tutti i centri (siano essi antichi castelli, terre o ville) tassati separatamente. In effetti, una caratteristica del XVI-XVII secolo è la separazione fiscale di numerose "ville" dall'Università d'origine (per esmpio, alcune ville di Amatrice), insieme alla fondazione di nuove ville, soprattutto nell'Abruzzo adriatico (Teramano e area Lanciano-Ortona).
Altra utile fonte per il periodo è il "Dizionario geografico ragionato del regno di Napoli" di Lorenzo Giustiniani (1797-1805) che elenca tutti i centri abitati e li classifica in città (se sedi vescovili o assimilate), terre (antichi castelli muniti di difese) e villaggi o ville (di solito centri non murati nati di recente). Giustiniani accenna soltanto alla composizione delle Università, ed inoltre non c'è corrispondenza fra la sua classificazione e la realtà amministrativa. Di solito ogni "terra" corrisponde ad una Università, ma non mancano casi in cui una Università raggruppava più terre, oppure in cui un centro classificato come villaggio si costituiva in Università proprio in occasione della redazione dell'Onciario, acquisendo così autonomia rispetto ai focularia delle epoche precedenti.
Ulteriori informazioni sono contenute nei fascicoli dei "Conti delle Università" disponibili presso l'A.S.N. e nel libro "Istorica descrizione del Regno di Napoli diviso in dodici provincie" di Giuseppe Maria Alfano (1798). Quest'ultimo riporta l'imprecisa classificazione in terre, ville, casali ecc. (spesso diversamente dal Giustiniani) aggiungendo gli abitanti emersi dagli "Stati delle Anime", la nuova forma di censimento che nel XVII sec. sostituisce la numerazione focatica.
L'elenco e la cartina seguenti riportano la situazione emergente dalla redazione degli Onciari.